lunedì 19 ottobre 2015

No ai kamikaze




 No ai Kamikaze

   La vita è un bene prezioso unico irripetibile.La vita dei giovani palestinesi non deve essere sprecata da kamikaze. Il kamikaze è segno di grandissima disperazione e di impotenza. Il suo effetto sulla opinione pubblica è di raccapriccio e non distoglie Israele dalle sue pratiche genocide e vessatorie verso il popolo palestinese. Ho letto che Hamas avrebbe "ordinato" l'intervento di Kamikaze come proseguo della Intifada dei Coltelli. Spero proprio che non venga compiuta una scelta del genere, una scelta che non rafforza ma isola la Palestina.
   La Palestina deve trovare il modo di crearsi un esercito addestrato del genere di quello degli Hezbollah che nel 2006 inflissero una durissima sconfitta ad israele uccidendone molti soldati e costringendola a trovare la tregua, una tregua che in qualche modo dura fino ad oggi.
  L'Intifada dei Coltelli è stata un disastro per il popolo palestinese che vi ha perso in venti giorni 44 dei suoi giovani più generosi e ha avuto 1800 feriti molti dei quali porteranno per tutta la vita i segni  del male subito.
   Abu Mazen si fa fotografare assieme al Segretario generale delle Nazioni Unite. Ma a che serve la sua fotografia ed il suo riconoscimento internazionale se il suo popolo è macellato quotidianamente dagli israeliani?
   Non si può continuare nella finzione della rispettabilità di una autorità che è più utile ad  Israele che al popolo palestinese.
   Mi ha colpito la normalità ufficiale che traspare da questa foto ma essa non corrisponde per niente alla condizione del popolo palestinese che è di chi giace nel fondo di un pozzo di disperazione.

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