mercoledì 15 luglio 2015

La retorica del premio nobel

   La retorica del premio Nobel per la Pace

Tutta la filiera massmediatica dell'Occidente si scioglie in inni laudativi alla grandezza del mitico presidente Obama che avrebbe recuperato l'Iran al consorzio delle nazioni abolendo l'embargo in cambio dello impegno -sotto controllo- di non costruire la bomba atomica entro i prossimi dieci anni.

  Certo è una grande boccata di ossigeno per cento milioni di iraniani  per anni isolati dal mondo. Anche il commercio dei paesi occidentali ne godrà perchè potrà riprendere a vendere ad un mercato assetato da una lunghissima astinenza.

  In verità l'Iran subisce una terribile umiliazione pur di liberarsi dall'isolamento internazionale dell'embargo. Dovrà sotto controllo americano non costruire la bomba atomica mentre Israele non molto lontano dai suoi confini ha un arsenale di centinaia di bombe atomiche. Perchè l'Iran non ha diritto a farsi la sua atomica per difendersi dalla temibilissima ed aggressiva potenza israeliana?
   
  I falchi americani e la stessa Clinton non condividono comunque gli accordi di Vienna. Israele rumoreggia digrigna i denti ed attacca Obama.

  Può darsi che l'Iran venga attaccata proprio con la scusa di avere disatteso gli accordi di Vienna. Gli USA non fanno favori al mondo e non amano la pace. La Clinton ha già fatto sapere che ci penserà lei a mettere in riga l'Iran quando sarà presidente.

  
  

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