martedì 31 marzo 2015

IL cadavere della democrazia

Il cadavere della democrazia
Nel Gran Consiglio Fascista l'opposizione rischiava l'arresto e la fucilazione. E' la sorta toccata a Galeazzo Ciano ed ad altri della famosa notte del 24 luglio del 1943.
Non so che cosa rischiano i membri della Direzione del PD. Fatto sta che, al netto della cosidetta sinistra, 120 componenti su 120 hanno approvato senza battere ciglio e senza la minima variazione il progetto di riforma elettorale denominato Italicum, un progetto di legge che riduce il diritto di voto ad una specie di burla, di sfottò di coloro che si recheranno alle urne. Una riforma elettorale che altererà per sempre la democrazia italiana facendone una democratura, la caricatura di se stessa
E' impressionante che nel giro di qualche ora di inesistente dibattito
ci sia una manifestazione così sconcertante di voto: è come se i 120 membri della maggioranza renziana della Direzione fossero tutti cloni di Renzi, come se nessuno di loro avesse un volto, un cervello, una propria testa pensante.
Si critica tanto il PCI ma alla Direzione del PCI un progetto come quello preparato dalla lobby che sostiene Renzi non sarebbe mai passato e ci sarebbero stati giorni e giorni di discussione. Sembra che a venti anni di distanza da allora nel PD originato dalla svolta della Bolognina i cervelli siano stati messi tutti all'ammasso. Si diceva che era il PCI che metteva i cervelli all'ammasso ma nel PCI si discuteva e non c'erano due membri della Direzione che non avessero almeno sfumature diverse di pensiero per non parlare delle differenze che intercorrevano tra Ingrao ed Amendola e tra i grandi leaders nazionali del Partito.
La cosidetta sinistra di Civati Cuperlo e la vecchia guardia di Bersani D'Alema ed altri hanno preferito non votare.Non hanno avuto il coraggio di confrontarsi con un voto diverso in Direzione. L'allontanamento è segno di enorme debolezza e di scarsa convinzione delle proprie ragioni. Non per questo saranno salvi ed avranno un futuro nel partito di Renzi.
Sconcertante la qualità dell'appoggio dei giornalisti opinion leader della borghesia italiana come Lucia Annunziata e Stefano Folli, un appoggio a tutto campo che spaccia per genuini prodotti della vita politica le scelte folli e laceranti di un ambiziosetto guastatore o, come preferisce definirsi, rottamatore della democrazia italiana.,

Nessun commento:

Posta un commento