martedì 18 novembre 2014

Europa fallita

la vittoria della borghesia europea è la sua sconfitta

le elezioni in Romania hanno confermato la solida egemonia politica del liberismo in Europa mai contrastato dalla socialdemocrazia che si è adeguata alla sua dottrina. Oramai il liberismo europeo sconfina con il nazismo ed infatti non ci sono "valori " in grado di bilanciare e di sospingere l'Europa lontano dai nazisti di Kiev dei paesi baltici e della Polonia. Anche il Nord Europa una volta regno del welfare socialdemocratico dopo il massacro dei cento giovani socialisti norvegesi sprofonda in una cupa xenofobia che si spinge fino alla sterilizzazione delle donne rom ancora presente nella sua storia. L'aggressività verso la Russia è di stampo nazista e riecheggia tutte le ragioni dell'anticomunismo anche se Putin e la Russia di oggi non sono comunisti.
la politica economica che la Germania ma anche la Commissione hanno imposto alla Europa la cosidetta politica della austerità è depressiva ed avvilente. L'Europa declina non per la concorrenza dell'Asia ma per la sua sciocca ed autolesionista politica dei parametri di Maastrict che ignora il grande insegnamento keinesiano del passivo del bilancio che ha dato vita ai periodi felici della storia del capitalismo.
Ma il fallimento europeo è nel suo allineamento stupido ed acefalo all'odio di Obama per Putin e per la Russia. Quanto è avvenuto nel recente G20 resterà come una macchia ignobile sui paesi europei e su razzisti paesi anglosassoni in particolare. Si tenta di fare fallire economicamente la Russia con le sanzioni per disgregarne la compattezza politica e consentirne lo smembramento, Il primo grande banchetto di carni russe è stato fatto con la collaborazione dei giuda Gorbacev e Eltsin: cinque milioni di chilometri quadrati dell'URSS non esistono più per fare luogo a nazioni inventate a tavolino come quelle inventate dai colonialisti in Africa. Queste nazioni vengono oggi usate come basi da scagliare co ntro la Russia a cominciare dall'Ucraina come ieri la Georgia. Questa politica di sabotaggio europeo della Russia porta disgrazie all'Europa a meno che non pensi di risolvere le sue difficoltà con una invasione del grande vicino. Invasione fatta da Napoleone e poi dai polacchi e nel 1917 da 14 nazioni compresa l'USA e poi da Hitler e da Mussolini nel 1941. Tutte disastrose.
La grande vittoria della borghesia europea sul socialismo vero (non la vile socialdemocrazia) genera oggi disoccupazione, depressione e cancella il futuro delle nuove generazioni. La precarizzazione ha rottamato le nuove leve del lavoro e cancellato la sicurezza del domani. Dal momento che il lavoro resta il fattore fondamentale dei popoli e nonostante le teorie sul suo superamento nella virtualità della società telematica l'elemento deciso della vita, la sua sconfitta e la sconfitta stessa dell'umanità e quindi della stessa borghesia che oggi ne gode e se ne pavoneggia.
 Quando il socialismo europeo ritroverà se stesso e cesserà di rinnegare Stalin che ne è stato l'incarnazione ed il grande successo dell'URSS riprenderà la dialettica sociale e politica che aprirà nuovi orizzonti a tutto il continente europeo. Orizzonti oggi cancellati dalla triste miserie delle società capitalistiche basate sull'operaio di Danzica pagato meno di un terzo di quello che il regime comunista pagava a Lesqa Walesa ed ai suoi compagni di lavoro.
Pietro Ancona


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