domenica 23 novembre 2014

Matteo Renzi

  Matteo Renzi

se ne fotte se sei cittadini su dieci non sono andati a votare schifiati della politica e del suo governo che vara misure a vantaggio dei ricconi e degli imprenditori e contro i lavoratori. Ha dato ordine ai pennivendoli di non parlare della strepitosa diserzione delle urne che ha una connotazione politica punitiva non solo per il governo e la politica ma anche per le regioni come istituzioni fallite costosissime e ricettacoli della oligarchia sazia e corrotta  la peggiore che esiste al mondo.

  IL popolo si è comportato con grande saggezza. In assenza di una alternativa comunista vera ha scelto come arma l'astensionismo. Avrebbe votato Cinque Stelle se questo non avesse manifestato pulsioni governiste e collaborazioniste  Perchè la gente deve votare per Di Maio che muore dalla voglia di dare una mano a Renzi?

  Il voto ha punito Berlusconi a vantaggio della Lega che nella "civilissima" Emilia dopo sessanta anni di socialismo e di postsocialismo  prende il venti per cento di voti frutto di pulsioni xenofobe e asolidali. Il successo della Lega umilia Berlusconi che ora dovrà fare i conti con il terribile malessere di Forza Italia e distrugge il mito della cultura democratica e progressista dell'Emilia Romagna nella quale le COOP sono peggiori del padronato privato.

   E' una umiliazione per Renzi ed il suo branco l'astensionismo sopratutto in Emilia Romagna  che era la regione guida del grande partito di Berlinguer e poi dell'Ulivo di Prodi. La degenerazione ed il fallimento morale del consiglio regionale, la vicenda giudiziaria del presidente Ernani hanno inciso profondamente e aperto uno squarcio nel muro che finora ha impedito di vedere la realtà della condizione della popolazione emiliana sfruttata a sangue da una imprenditoria protetta dal PD e dalla Regione.

  Renzi insisterà con la Job Act e questo lo porterà a commettere altri errori che non potranno essere compensati dal blocco di potere che lo tiene a galla e lo fa volteggiare sulla scena italiana.

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