martedì 3 febbraio 2015

Agrigento

stavo guardando a Ballarò l'intervista a Naomi Klein la grande analista del capitalismo dei disastri quando una interruzione tecnica ha costretto Giannini ad anticipare il servizio successivo ed ha fatto irruzione nel grande schermo la rivolta di Agrigento contro l'abuso della politica pagata. Si sono create nel Comune di Agrigento qualcosa come 1100 commissioni consiliari che si riuscono al solo scopo di fare lucrare il gettone di presenza a quanti ne fanno parte. A questo abuso delle risorse comunali bisogna sommare il caro-acqua dovuto alla privatizzazione la disoccupazione endemica ed il caro tasso.Al punto di rottura si è giunta anche per la rarefazione dei trasferimenti di risorse dalla regione e dallo Stato. Si sono spesi in gettoni circa trecentomila euro che per una città di quarantamila abitanti è una somma enorme e scandalosa!

Confesso che mi sono emozionato a vedere le nuove generazioni della mia città una città mitissima da sempre amministrata dalla DC prima ed ora dalla destra costrette a forzare la loro natura di cittadini pacifici e recettivi scendere in piazza a denunziare lo scandalo dei Gettoni e del Caro Acqua. Lo scandalo della loro vita senza futuro.
Il caso vuole che questa rivolta pacifica avviene nel giorno della elezione del Presidente della repubblica scelto nella persona di un siciliano come Sergio Mattarella.
La esplosione di Agrigento è la lucetta che comincia a frugare nel corpo enorme delle amministrazioni locali che sono diventate strumenti di appropriazione di risorse della nuova classe degli Oligarchi della politica.

Se la classe politica profittatrice delle risorse avesse cultura e coscienza della storia saprebbe che la rivolta di oggi ricorda le agitazioni che diedero vita ai Fasci Siciliani con gli attacchi e le devastazioni dei comuni per via della tassa sul Focatico che fece esplodere alla fine dello ottocento una grande protesta sociale nella quale il comportamento dei Sindaci e dei Comuni di vessazione del popolo fu componente davvero importante.


La mia mite, dolce, rassegnata Agrigento si è messa in piedi e protesta il suo diritto a non essere seviziata non solo del portato normale e naturale di una situazione di abbandono della società al suo triste destino ma anche dalle malversazioni e dalla oppressione fiscale degli amministratori locali.

Il mio cuore stasera si è messo a battere furiosamente con quello della mia città in agitazione. Sono stato consigliere comunale della mia città in anni lontani. Non c'era nessunissimo gettone di presenza per nessuno. Sindaco Vincenzo Foti. Il Comune funzionava perfettamente senza spendere una lira per un consiglio di quaranta persone . L'Acqua gestita dal Consorsio del Voltano era poca anche se buonissima e non costava quasi niente,. Assicuro i miei concittadini che non è vero che la politica per funzionare deve essere pagata. La politica si può fare come servizio aggiuntivo alla propria città ed è sommamente morale non ricavarne alcun profitto.

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