stavo
guardando a Ballarò l'intervista a Naomi Klein la grande analista del
capitalismo dei disastri quando una interruzione tecnica ha costretto
Giannini ad anticipare il servizio successivo ed ha fatto irruzione nel
grande schermo la rivolta di Agrigento contro l'abuso della politica
pagata. Si sono create nel Comune di Agrigento qualcosa come 1100
commissioni consiliari che si riuscono al solo scopo di fare lucrare il
gettone di presenza a quanti ne fanno parte. A questo abuso delle
risorse comunali bisogna sommare il caro-acqua dovuto alla
privatizzazione la disoccupazione endemica ed il caro tasso.Al punto di
rottura si è giunta anche per la rarefazione dei trasferimenti di
risorse dalla regione e dallo Stato. Si sono spesi in gettoni circa
trecentomila euro che per una città di quarantamila abitanti è una somma
enorme e scandalosa!
Confesso che mi sono emozionato a vedere le nuove generazioni della mia
città una città mitissima da sempre amministrata dalla DC prima ed ora
dalla destra costrette a forzare la loro natura di cittadini pacifici e
recettivi scendere in piazza a denunziare lo scandalo dei Gettoni e del
Caro Acqua. Lo scandalo della loro vita senza futuro.
Il caso vuole che questa rivolta pacifica avviene nel giorno della
elezione del Presidente della repubblica scelto nella persona di un
siciliano come Sergio Mattarella.
La esplosione di Agrigento è la lucetta che comincia a frugare nel
corpo enorme delle amministrazioni locali che sono diventate strumenti
di appropriazione di risorse della nuova classe degli Oligarchi della
politica.
Se la classe politica profittatrice delle risorse avesse cultura e
coscienza della storia saprebbe che la rivolta di oggi ricorda le
agitazioni che diedero vita ai Fasci Siciliani con gli attacchi e le
devastazioni dei comuni per via della tassa sul Focatico che fece
esplodere alla fine dello ottocento una grande protesta sociale nella
quale il comportamento dei Sindaci e dei Comuni di vessazione del popolo
fu componente davvero importante.
La mia mite, dolce, rassegnata Agrigento si è messa in piedi e
protesta il suo diritto a non essere seviziata non solo del portato
normale e naturale di una situazione di abbandono della società al suo
triste destino ma anche dalle malversazioni e dalla oppressione fiscale
degli amministratori locali.
Il mio cuore stasera si è messo a battere furiosamente con quello
della mia città in agitazione. Sono stato consigliere comunale della mia
città in anni lontani. Non c'era nessunissimo gettone di presenza per
nessuno. Sindaco Vincenzo Foti. Il Comune funzionava perfettamente senza
spendere una lira per un consiglio di quaranta persone . L'Acqua
gestita dal Consorsio del Voltano era poca anche se buonissima e non
costava quasi niente,. Assicuro i miei concittadini che non è vero che
la politica per funzionare deve essere pagata. La politica si può fare
come servizio aggiuntivo alla propria città ed è sommamente morale non
ricavarne alcun profitto. |
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