sabato 21 febbraio 2015

la società infelice




  La società infelice

  L'irresponsabile superficiale ed incolto ma scaltro  presidente del Consiglio si è vantato ieri di avere finalmente demolito i diritti garantiti ai lavoratori italiami  dallo Statuto del 1970. La confindustria si è dichiarata soddisfatta anche se, essendo insaziabile, avrebbe preferito che la Job Act fosse estesa a tutti i lavoratori e non soltanto ai nuovi assunti.. In effetti funzionerà su tutto l'insieme del lavoro e ce ne renderemo conto prima di quanto possiamo supporre. I sindacati per bocca dell'UIL hanno fatto sapee che riconquisteranno il perduto per via contrattuale. Cosa che è possibile sulla carta ma che richiederebbe un rapporto di forze con il padronato che oggi è fuori dalla realtà.
   Non c'è dubbio che così agendo Renzi si è collocato  all'interno della ideologia  della UE, del FMI e della BCE.Ideologia che vuole fare dell'Europa un'area sociale del tutto simile a quella americana.  Trecento milioni di lavoratori dipendenti si avviano chi più velocemente degli altri a perdere ogni diritto. Nella stessa Germania esistono già due o tre mercati del lavoro paralleli ed il precariato ed i salari di fame vi sono diffusi come in Italia ed in Francia. Lo stesso accade in ogni angolo di Europa. Sindacati e socialdemocrazia non hanno mosso in dito per frenare questa regressione che cancella decenni ed a volte secoli di lotte e di conquiste del movimento operaio. L'ideologia dominante che impregna di se stessa tutta la società europea  è quella liberista che è diventata il pensiero unico che guida le forze politiche che hanno il potere tranne la piccola Grecia che comunque è stata isolata e sottoposta a ricatti spaventosi per costringerla alla resa.
   Renzi si è fatto forte dell'indirizzo prevalente nel mondo  occidentale e lo ha fatto valere nell'interesse degli imprenditori italiani. Ha rotto un equilibrio interno che era alla base della coesione sociale e lo ha fatto irresponsabilmente anzi criminalmente in un momento in cui la perdita del posto di lavoro è un danno irrecuperabile. Come per un gioco di prestigio il lavoro è scomparso dal mercato. E' difficilissimo trovarlo e la condizione di coloro che lo cercano per vivere è diventata davvero precaria e molto molto affannosa. Quando oggi il lavoro si trova bisogna stare alle condizioni che vengono imposte con la prospettiva non di un loro miglioramento come è successo per decenni ma la certezza di un loro perdurare e financo di un loro peggioramento.
   Da oggi venticinque  milioni di lavoratori italiani sono stati messi fuori dalla Costituzione. La loro condizione è quella di cittadini con meno diritti degli altri soggetti ad altre persone o imprese che hanno su di loro poteri che sembravano inimmaginabili. Non sono stati ridotti alla condizione degli schiavi del mondo antico perchè questi avevano comunque garantito un tetto e da mangiare. Naturalmente il sistema intero fatto di sessanta milioni di persone funziona con il lavoro del moderni iloti. Loro dovranno tirare la carretta e fare andare tutta la nave. In un mondo in cui tutti conquistano  qualcosa di nuovo e nuovi spazi di libertà i lavoratori dipendenti perdono il loro libero arbitrio, il diritto di parola nel posto di lavoro e nella società.
  Renzi ha gettato le basi della società infelice. Può darsi che sui panfili di Briatore e di altri squali  deputati  si godranno ferie da sogno ma sui posti di lavoro italiani è calata una coltre grigia. Il terrore di perdere il posto di lavoro dilaga  e la solidarietà di classe sarà frantumata come lo è da quasi un secolo negli USA. Ricordate il film  con Jack Lemon "Americani?"  in cui chi vende più auto resterà a lavorare e gli altri andranno a casa? Questo è il contratto a tutele crescenti, un sadico strumento di tortura che renderà ansiose le persone perchè contrariamente a quanto dice  Renzi i cocopro non ci saranno più perchè tutti saranno diventati cocoprò anche se non si chiameranno così.
http://it.wikipedia.org/wiki/Americani_%28film%29
 

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