sabato 27 settembre 2014

disonestà Bergoglio Bagnasco



 Profonda disonestà della Chiesa di Bagnasco e Bergoglio

Il Cardinale Bagnasco baby pensionato da dece nni  dello Stato come Generale Cappellano Militare ( duecento mila euro annui di pensione pari a 15 mila euro mensili e passa) ha indotto la CEI a prendere posizione contro l'art.18 sostenendo, bontà sua, che non è un dogma ed aggiungendo ipocritamente che la sua abolizione dovrebbe creare posti di lavoro una cosa che da per non certa.

 La CEI il massimo organo della Chiesa italiana attacca l'art.18 nel momento in cui i lavoratori sono molto deboli p'oliticamente e si trovano davanti un Presidente del Consiglio scatenato che ha promesso alla Confindustria, al FMI ed al suo amico Marchionne di toglierlo di mezzo.

  La Chiesa agisce per interessi privati. Abolendo l'art.18 ricava maggiore libertà come le imprese e le Coop nella gestione schiavistica del mercato del lavoro italiano. La Chiesa gestisce una enorme rete di attività economiche nel turismo nella sanità nella scuola. I suoi dipendenti non sono certamente soltanto i sacrestani ma centinaia di migliaia di lavoratori.
  Forse ha molti più dipendenti della Lega delle Cooperative legatissima al PD che ha addirittura il Ministro Poletti che, assieme alla Guidi della Confindustria, è falco nella opera di demolizione dei diritti garantiti dallo Statuto.

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2014/09/27/art.18-bagnasco-non-e-un-dogma-di-fede_08e2d09e-2766-4435-8c6c-6fa30c1cfadb.html

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