venerdì 19 settembre 2014

Riccardo Lombardi


 A trenta anni dalla morte

 Riccardo Lombardi


Sono stato invitato dal mio amico Turi Comito a  ricordare per i giovani Riccardo Lombardi. Impresa difficile non tanto per le cose che io potrò ricordare e scrivere quanto per la cesura che si è creata tra la nuova generazione ed il passato .E' difficilissimo perchè è come se le cose che io ricordo fossero  scritte in una lingua sconosciuta indecifrabile  che è difficilissima da leggere e da capire. Insomma il passato il nostro  passato di ideali di cultura di passione non è recuperabile facilmente  perchè venti o trenta anni di vuoto culturale ed ideologico ne impediscono la percezione.  Il cambiamento avvenuto è troppo forte e radicale e non consente di riconoscere le cose accadute prima della caduta dell'URSS della Bolognina e di tutto il resto.



Nel settembre del 1961 si fece in Sicilia il primo governo di centro-sinistra d'Italia presieduto dall'on.le D'Angelo un democristiano ennese. Salvatore Lauricella capo degli autonomisti siciliani fu artefice dell'accordo che a molti socialisti fece scandalo perchè ritenevamo che l'accordo si potesse fare al massimo con la sinistra DC e non certo con un esponente qualificato dei dorotei della stessa DC quale era D'Angelo.

Per questa ragione ed anche perchè convinti che l'accordo fosse più frutto di intese di palazzo che di un grande movimento popolare progressista  io  Nino Calamo Luigi Granata e Beppe Grado ci opponemmo e creammo seri problemi al Comitato Regionale del PSI che doveva ratificare l'accordo  per fare passare l'accordo osteggiato dalla minoranza "carrista". ( erano chiamati carristi quei socialisti che avevano avallato l'intervento sovietico in Ungheria)-.

Fummo convocati a Roma da Pietro Nenni segretario del partito che ci ricevette in un pomeriggio caldissimo di settembre nella sede di Via del Corso 476. A Roma fummo assistiti per questo incontro da Simone Gatto grande dirigente socialista originario di Trapani e da Riccardo Lombardi capo della corrente alla quale io ed i miei comagni ribelli appartenevamo,. Ricordo la grande emozione che destò in noi essere ricevuti da Pietro Nenni. Riccardo Lombardi e Simone Gatto ci furono accanto quando spiegammo le ragione del nostro "no" al centro sinistra.
 Sentivamo il sostegno morale  di Riccardo Lombardi che dava tanta dignità alle ragioni della nostra opposizione al governo D'Angelo,. Di questo gli sono ancora oggi grato.  Pietro Nenni ci disse che l'esperimento siciliano serviva all'Italia e scusava Lauricella per le mancate consultazioni democratiche del Partito.Ci chiede se restavamo nella corrente autonomista e quando con una certa meraviglia rispondemmo che la nostra fedeltà ìera fuori discussione sembrò sollevato...
   Riccardo Lombardi non era entusiasta del centro-sinistra.  Era piuttosto per una linea di sfondamento a sinistra cioè riteneva che il PSI dovesse fare la concorrenza al PCI sul terreno dell'egemonia ideologica dellqa classe operaia e del movimento socialista piuttosto che allearsi con la DC ed altri e dare vita al centro-sinistra.
 Quando si fece nazionalmente il primo centro sinistra si impegnò di riempirlo di contenuti riformatori riuscendoci. Il primo centro-sinistra fece la nazionalizzazione della industria elettrica operazione rivoluzionaria che cambiava completamente l'assetto della industria italiana, riformò lo scuola italiana unificando la scuola media, fece una politica estera di apertura ai paesi arabi ed in via di sviluppo, migliorò la condizione contrattuale dei lavoratori italiani. La stagione culminata nel 1970 dalla approvazione dello Statuto dei Diritti dei Lavboratori ora stracciato e diffamato da Renzi e dalla sua cricca e abbandonato dalla CGIL e che comprende importanti conquiste civili come il divorzio e l'aborto reca la firma dei socialisti.

  Riccardo Lombardi aveva una fede calvinista nell'impegno nel lavoro nella onestà nella serietà della politica.

L'ho sentito parlare nei Congressi del Partito. Si presentava al podio con un foglietto di carta da notes in mano. Il suo discorso ci incantava per il rigore logico l'assenza di retorica lo stimolo a ragionare.  Parlava senza guardare neppure gli appunti del foglietto per circa un'ora. Quando finiva di parlare era come se la politica che avevamo fino a quel momento discusso fosse stata allontanata per fare posto alla forte intelligente analisi che avevano appena udito da Riccardo.



i.


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