mercoledì 10 settembre 2014

Emanuele Macaluso



  1. Emanuele Macaluso

    A volte la notte, per riprendere sonno, accendo la radio. Mi è capitato di sentire la registrazione del convegno che si è tenuto nella Sala Gialla del Palazzo dei Normanni per festeggiare al novanmtesimo compleanno di Emanuele Macaluso.
    Ho sentito discorsi di autorevoli politici del passato della Sicilia come Luigi Colaianni e di altri importanti personaggi della politica e della cultura siciliana.
    Le cose più significative riguardavano le lotte per la terra e quelli dei minatori. Ruppero il feudalesimo imperante nelle campagne e nelle miniere e questo è stato certamente un passo in avanti della storia. Ma furono un fallimento le politiche di riforma agraria e di industrializzazione dell'area meridionale della Sicilia dopo la chiusura delle miniere. Ma questo non è stato detto.
    Si è parlato moltissimo ed in termini enfatici dell'autonomia siciliana.Ma visione che ne hanno i protagonisti del convegno è a dir poco elegiaca miracolistica assolutamente positiva.
    Ma l'autonomia è rimasta estranea ai siciliani che disprezzano la Regione una delle più ricche e denarose d'Italia che è stata capace di spendere tutte le sue immense ricchezze e di indebitarsi all'estero. I siciliani non ne hanno ricavato in settanta anni niente di buono ad eccezione dei superpricvilegiati che affollano i suoi palazzi.
    In atto riscuote un tributo che si chiama irpef regionale che incide sulle pensioni e sui redditi dei pensionati e dei lavoratori più poveri d'Italia.
    Macaluso ha ricordato suoi rapporti con il democristiano Alessi che lo prediligeva come interlocutore. Ma il rapporto del PCI con la DC ed ora del PD con FI non ha portato che disastri. . Ha solo garantito l'immortabilità di una classe dirigente in grande parte indegna..
    Detto questo mi dispiace di non avere potuto partecipare al Convegno e sebbene con ritardo e da qui faccio i miei migliori auguri di buona salute a colui che in ogni caso è stato un grande siciliano ed uno dei pochi, dei pochissimi che è stato dalla parte dei minatori e dei contadini.

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