martedì 28 ottobre 2014

dalla concertazione alla scomcertazione

Dalla Concertazione alla sconcertazione
Matteo Renzi ha convocato CGIL CISL ed Uil a palazzo Chigi con all'ordine del giorno la legge di stabilità che è la legge fondamentale dello Stato con la quale si compiono scelte decisive per il governo dell'economia del Paese. I tre segretari generali presenti ed i loro collaboratori si aspettavano di potere presentare le loro osservazioni e proposte ma la cosa non è stata possibile.Il governo non ammette la discussione con i sindacati sostenendo che soltanto il Parlamento ha il potere di discutere la proposta del governo. Tra parentesi: un potere del Parlamento che è stato difatto soppresso con il ricorso sistematico alla fiducia.
E' apparso chiaro agli sgomenti sindacati che erano stati chiamati a Palazzo Chigi per essere umiliati pubblicamente e dare la possibilità a Renzi di negare platealmente il loro diritto ad influire nella politica economica generale del governo. L'irritazione nevrastenica di Renzi per la manifestazione di sabato della CGIL ha finito con il colpire anche Cisl ed UIL che sono da sempre ben più servizievoli verso il governo.
Susanna Camusso ha definito "surreale" l'incontro. L'aggettivo non è adeguato: l'incontro è stato uno strappo, una ostentata negazione del diritto conquistato nel corso di diecine di anni nei quali le cosidette finanziarie che hanno preceduto la legge di stabilità erano sempre state sottoposte al giudizio delle organizzazioni dei lavoratori. Insomma si passa dalla concertazione alla quale teneva moltissimo Ciampi alla estromissione violenta dei si ndacati dalla possibilità di influire in qualche misura nelle scelte che riguardano il futuro prossimo dell'Italia.
La concertazione sia stata introdotta una ventina di anni fa. Il documento di riferimento è il protocollo del 23 luglio 1993.Quel protocollo si può stracciare come è stato fatto ieri a Palazzo Chigi? Ne debito!
Evidentemente Matteo Renzi riserva solo al suo amico guru e finanziatore Davide Serra ed al branco di squali che ne ha finanziato l'irresistibile ascesa al vertice della Italia il diritto di discutere la legge di stabilità.
Per disgrazia di questo Paese i sindacati del regime non sono in grado di reagire e di organizzare una protesta rispetto a questo atteggiamento del governo. Magari si sentono sollevati dalla responsabilità di cose che avranno comunque una enorme influenza sulla vita delle persone. Sono anche molto dubbioso della reale voglia della CGIL di fare lo sciopero generale. Il destino di questo discende solamente da quello che accadrà dentro il PD. A quanto pare ieri gli esponenti della sinistra PD si sono sgolati per fare sapere che loro non faranno nessuna scissione. Come i topolini di Hamelin seguiranno il Pifferaio Magico verso il burrone dal quale precipiteranno.

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