L'attacco al Parlamento di Ottawa
Non si hanno ancora informazioni complete
sull'aggressione di un commando terroristico al Parlamento di Ottawa,
aggressione con una evidentissima significazione politica assai nobile. Non si è
trattato di un assalto ad un treno o ad un mercato per colpire
indiscriminatamente la popolazione ma di un gesto politico rivolto alla politica
del Canada e dell'Occidente che di volta in volta raduna diecine di Stati
"volenterosi" per partire all'assalto dei paesi arabi e che da tempo oramai
insopportabilmente lungo tiene sotto tiro i villaggi e le città abitate da
popolazioni civili. Non c'è dubbio che le campagne occidentali contro l'Islam e
per mettere le mani sul petrolio hanno provocato milioni di morti e sofferenze
inaudite
e sconvolto per sempre la vita di intere regioni. Senza parlare
della gente costretta a fuggire e che viene a morire nel Mediterraneo.
Nella
ipotesi che l'attentato di Ottawa sia davvero opera di patrioti islamici è assai
poca cosa rispetto le montagne di cadaveri accumulate dall'Occidente dalla Libia
alla Somalia alla Siria. Per non parlare della distruzione a sangue freddo che
ciclicamente Israele fa di Gaza uccidendo ogni volta migliaia di persone e
specialmente bambini che sembrano obiettivi assai ghiotti dei suoi killers.
Nel mondo globalizzato e nell'Occidente in cui oramai siamo alla seconda o
terza generazione di islamici inglesi, canadesi o francesi o altro le notizie
viaggiano in tempo quasi reale e arrivano dappertutto gli echi delle terribili
stragi della crociata occidentale contro il mondo musulmano. Ragazzi e ragazze
che vivono a Londra o a Toronto o a Roma non possono ignorare che le terre dalle
quali provengono i loro padri sono insanguinate dai paesi nei quali vivono e che
naturalmente non potranno sentire mai come il paese in cui sono nati e cresciuti
ed al quale volere bene proprio perchè responsabili di invasioni occupazioni o
bombardamenti aerei. E' vero che ora non sono più i marines americani a
depredare Bagdad o a lanciare missili su Tripoli. L'occidente si serve di
mercenari reclutati nelle periferie disperate di Tunisi o di Rabat o di Il Cairo
o Mogadiscio. Ma la realtà è che c'è un numero rilevante di paesi islamici
dell'Africa e del medioOriente oramai da decenni bombardati ed umiliati dalle
potenze occidentali ed in particolare dagli anglosassoni.
L'Occidente
vorrebbe dividere le comunità musulmane dei suoi paesi in buoni e cattivi. I
buoni sono coloro che non hanno da obiettare alle campagne di guerra contro
l'islam e che sono decisamente contro il terrorismo. I cattivi sono coloro che
appoggiano o che non si schierano contro i terroristi. Nessuna volontà di
cambiare linea e di dialogare davvero e seriamente. Per questo credo che vedremo
molti episodi come quello di Ottawa. La lotta al terrorismo si fa tagliendo le
ragioni per le quali nasce si sviluppa e di estende a macchia d'olio nel mondo.
Non saranno le repressioni e la galera a fermarlo.
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