giovedì 23 ottobre 2014

Terrorismo

L'attacco al Parlamento di Ottawa
Non si hanno ancora informazioni complete sull'aggressione di un commando terroristico al Parlamento di Ottawa, aggressione con una evidentissima significazione politica assai nobile. Non si è trattato di un assalto ad un treno o ad un mercato per colpire indiscriminatamente la popolazione ma di un gesto politico rivolto alla politica del Canada e dell'Occidente che di volta in volta raduna diecine di Stati "volenterosi" per partire all'assalto dei paesi arabi e che da tempo oramai insopportabilmente lungo tiene sotto tiro i villaggi e le città abitate da popolazioni civili. Non c'è dubbio che le campagne occidentali contro l'Islam e per mettere le mani sul petrolio hanno provocato milioni di morti e sofferenze inaudite
e sconvolto per sempre la vita di intere regioni. Senza parlare della gente costretta a fuggire e che viene a morire nel Mediterraneo.
Nella ipotesi che l'attentato di Ottawa sia davvero opera di patrioti islamici è assai poca cosa rispetto le montagne di cadaveri accumulate dall'Occidente dalla Libia alla Somalia alla Siria. Per non parlare della distruzione a sangue freddo che ciclicamente Israele fa di Gaza uccidendo ogni volta migliaia di persone e specialmente bambini che sembrano obiettivi assai ghiotti dei suoi killers.
Nel mondo globalizzato e nell'Occidente in cui oramai siamo alla seconda o terza generazione di islamici inglesi, canadesi o francesi o altro le notizie viaggiano in tempo quasi reale e arrivano dappertutto gli echi delle terribili stragi della crociata occidentale contro il mondo musulmano. Ragazzi e ragazze che vivono a Londra o a Toronto o a Roma non possono ignorare che le terre dalle quali provengono i loro padri sono insanguinate dai paesi nei quali vivono e che naturalmente non potranno sentire mai come il paese in cui sono nati e cresciuti ed al quale volere bene proprio perchè responsabili di invasioni occupazioni o bombardamenti aerei. E' vero che ora non sono più i marines americani a depredare Bagdad o a lanciare missili su Tripoli. L'occidente si serve di mercenari reclutati nelle periferie disperate di Tunisi o di Rabat o di Il Cairo o Mogadiscio. Ma la realtà è che c'è un numero rilevante di paesi islamici dell'Africa e del medioOriente oramai da decenni bombardati ed umiliati dalle potenze occidentali ed in particolare dagli anglosassoni.
L'Occidente vorrebbe dividere le comunità musulmane dei suoi paesi in buoni e cattivi. I buoni sono coloro che non hanno da obiettare alle campagne di guerra contro l'islam e che sono decisamente contro il terrorismo. I cattivi sono coloro che appoggiano o che non si schierano contro i terroristi. Nessuna volontà di cambiare linea e di dialogare davvero e seriamente. Per questo credo che vedremo molti episodi come quello di Ottawa. La lotta al terrorismo si fa tagliendo le ragioni per le quali nasce si sviluppa e di estende a macchia d'olio nel mondo. Non saranno le repressioni e la galera a fermarlo.
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