Non c'è pace per il mondo.
La Merkel interviene nella
questione di Hong Kong rivolgendosi alla Cina per chiedere di non
reprimere il movimento della rivoluzione degli ombrelli. Un intervento
tipicamente mafioso fatto dalla esponente della coalizione capitalistica
mondiale
che sta tentando con la violenza e con le quinte colonne
di fermare l'ascesa della Cina verso il primato economico mondiale e di
molestare la Russia che si vorrebbe sezionare in una trentina di staterelli.
Dietro la pretestuosa agitazione degli studenti di Hong Kong c'è il
diabolico disegno anglosassone di tornare a prima della decolonizzazione
e di fare di Hong Kong una entità asservita a WallStreet ed alla City
del tutto estranea alla Cina della quale fa parte integrante.
Ad
Hong Kong il pretesto è la democrazia. Ma non è solo la Città-Stato ad
essere chiamata in causa. In Tibet si vorrebbe il ritorno del Dalai
Lama al Trono Teocratico dal quale fu scacciato dall'armata rossa di
Mao. Altre regioni della Cina a maggioranza musulmana sono nel mirino
degli specialisti degli uffici del Pentagono.
La settimana
che si apre è quella decisiva. Vedremo fin dove vorranno spingersi Obama
e Cameron. Certo la Cina non è l'Iraq o l'Afghanistan. E' qualcosa di
molto più grosso.
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