mercoledì 22 ottobre 2014

La strada dritta

 Amare riflessioni su una Fiction

Ieri sera hanno trasmesso a Rai1 la seconda parte della fiction "La strada dritta" che racconta la storia della Autostrada del Sole ed è un vero e proprio inno alla grandezza dell'ingegno del lavoro italiano ed un omaggio ad una generazione di imprenditori ingegnere ed operai eccezionale. La generazione che fece dell'Italia un paese industriale moderno una delle prime potenze del mondo e della sua moneta la lira una delle più forti del mondo premiata per la sua stabilità che per qualche tempo fu anche superiore a quella del dollaro. Ricordo perchè la cosa mi è rimasta impressa la costernazione di una ragazza americana ad Erice che non riusciva a scambiare i suoi dollari a seicento lire. Ci fu anche questo momento di gloria poi svanita della moneta italiana!

Gli operai sono protagonisti attraverso la figura di Gaetano e dei suoi compagni di lavoro dell'opera al pari degli ingegneri e dell'imprenditore. Memorabile lo sdegno dello ingegnere Nigro per la morte di un lavoratore dovuto ai terribili ritmi di lavoro imposti dagli interessi finanziari che sovrastavano l'opera.

Ma contrariamente a quanto viene affermato nel discorso inaugurale del Presidente della Società la strada dritta non ha unito l'Italia. Oggi a oltre mezzo secolo dalla sua costruzione possiamo affermare che Nord e Sud non si sono unificati che fisicamente ma sono rimasti diversi socialmente ed economicamente. Forse la distanza tra le due Italie è aumentata.

Neppure il Treno del Sole ha unito l'Italia. E' servito a portare milioni di meridionali nel Nord dove hanno contribuito anzi sono stati il fulcro della prosperità del Nord e sono stati accolti con un odio atavico, un odio che risale alle stragi del bersaglieri nel Sud degli anni successivi alla spedizione dei Mille. A Torino venivano accolti da cartelli che dicevano. "qui non entrano i cani ed i terroni".

Sessanta anni dopo abbiamo il razzismo di Bossi di Salvini di Maroni e quello ipocrita di Berlusconi e di tanti troppi amministratori ed esponenti del PD. Questo razzismo ora è rivolto prevalentemente verso gli immigrati ma il suo zoccolo duro è sempre costituito dall'odio verso i meridionali che "arrivano al Nord e si prendono i migliori posti".

La sinistra italiana fece un importante tentativo di unificare l'Italia con la parola d'ordine: "Nord e Sud uniti nella lotta" e la fortissima manifestazione di Reggio Calabria contro "boia chi molla" e per le riforme. Ma anche dentro il PCI  nei suoi gruppi dirigenti settentrionali la spinta antiunitaria fu molto aggressiva. Ricordo un ciclo di articoli apparsi sull'Unità negli anni ottanta ad opera di importanti dirigenti emiliani e lombardi e tra questi uno del Sindaco di Bologna nei quali si parlava della Padania e cioè della creazione di una superregione del Nord di tutto il territorio a Nord della Toscana capace di confrontarsi con le più ricche regioni europee. 

 Il dibattito sulla Padania  nome inventato dall'Unità  rimase circoscritto nella sfera culturale e non diventò mai proposta politica concreta. Ma in effetti la separazione e la contrapposizione tra Nord e Sud piuttosto che sparire sono aumentate. In effetti l'antimeridionalismo come il pregiudizio razzista verso i poveri che arrivano dalla Africa o dall'Asia sono aumentati come dimostra la preoccupante manifestazione di Milano della settimana scorsa organizzata dalla Lega.







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