martedì 27 gennaio 2015

Degradazione del Parlamento a fognatura

La degradazione del Parlamento a fognatura politica

assistivo ieri sera a Ballarò (non lo vedo mai ma ieri era una giornata densa di avvenimenti interni ed internazionali, l'indomani della Grecia ed avevo curiosità di sentire e vedere) alla scena imbarazzante e carica di pathos che si svolgeva davanti il Nazareno i ha aperto le  del deputato di Cinque Stelle inseguito da una folla di militanti che lo ingiuriavano dandogli del venduto e del traditore. Questi si era presentato scortato dalla polizia per essere sentito da Renzi sulla elezione del capo dello Stato.
Prima di tutto vorrei fare una considerazione sul luogo.Nel corso del pomeriggio era stato transennato e presidiato da una folla di poliziotti uno dei quali aveva letteralmente trascinato fuori dalla strada una giornalista che faceva soltanto il suo lavoro. Non ritengo giusto che il segretario del PD abbia aperto pubbliche trattative per la elezione del Capo dello Stato dal momento che trattasi di una delle più delicate incombenze del Parlamento per la quale non è prevista alcuna procedura preliminare nè dei partiti e neppure degli stessi gruppi. Infatti il Parlamento si riunisce  comne seggio elettorale assieme ai rappresentanti delle Regioni,.
  Il fatto che Matteo Renzi nella sua doppia qualità di Primo Ministro e Segretario del PD apra consultazioni sul Capo dello Stato è una  violazione della Costituzione ed il tentativo di un personaggio ingombrante e discutibile di attribuirsi poteri che non ha e di usare il suo doppio ruolo per fare sfoggio di un potere che non gli appartiene e che è di tutto il Parlamento.
  Ma non è questo l'argomento principale della mia riflessione. Io mi riferisco alla azione di corruzione di Renzi in quanto Capo del Governo che non solo induce un gruppo di appartenenti al partito di opposizione Cinque Stelle di uscire dal partito ma addirittura lo convoca nella sede di Via del Nazareno per sentirlo sul Capo dello Stato.
   E' riprovevole e priva di qualsiasi morale l'azione del Capo del Governo e del Segretario del PD. Il PD ha vinto le elezioni ed ha avuto un premio di maggioranza enorme. Non ha bisogno di acquisire nuovi deputati e senatori, Se lo fa degrada il Parlamento e la funzione del parlamentare. L'azione è sommamente diseducativa per le nuove generazioni di cittadini che si trovano davanti un Parlamento in preda a fenomeni di trasformismo di proporzioni spaventose. Dovrebbe essere vietato dalla legge il passaggio da un gruppo all'altro. Quando la Costituzione dice che il singolo parlamentare  rappresenta tutto il popolo italiano non intendeva certamente dire che questi ha la facoltà di transitare da un posto all'altro del Parlamento. Si dovrebbe vergognare non soltanto il deputato o i deputati che fanno i trasformisti ma l'indegno presidente del Consiglio che è complice delle loro trasmigrazioni-
  Trasmigrazioni dovute soltanto ai soldi nel senso che ognuno dei 45 parlamentari che hanno abbandonato Cinque Stelle si ritrova non più sessantamila euro l'anno come stabilito dal Partito ma trecentomila. Moltiplicate trecentomila per i tre anni che restano di legislatura e vi rendete conto che la posta in gioco è di quasi un milione di euro per migrante.
  Il Parlamento con la sua capacità di trasformare l'esistenza di una persona eletta facendolo diventare milionario è la più grande forza di corruzione della Repubblica. Il mandato parlamentare dovrebbe essere retribuito con  un indennizzo decente e sobrio e non tanto lontano dalla media di quanto guadagnano italiani come i professori di liceo o i direttori didattici. Insomma un quinto dell'indennizzo attuale è assai dignitoso,.
   Il Partito dal quale si sono staccati i folgorati sulla strada di Damasco per soldi e soltanto per soldi pochi giorni fa aveva realizzato a Roma una grande manifestazione per l'onestà. I signori trasformisti mentre erano presenti alla manifestazione avevano gli accordi già fatti con Renzi per diventare ascari di una maggioranza che a momenti occupa l'intero emiciclo di Montecitorio da un lato all'altro.

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