domenica 11 gennaio 2015

Morte dei Partiti Socialisti Europei

Morte dei partiti socialisti europei
ieri a Parigi, nel corteo non so di quanti milioni di uomini e donne convocati per protestare contro il terrorismo ed affermare il diritto alla libertà di espressione, il socialismo e la sinistra europea hanno fatto karakiri ed hanno deciso di annegare nel mare indistinto di gente intruppata al seguito dei tre o quattrocento uomini di governo della borghesia di quarantacinque Stati. Certo è difficile difficilissimo cancellare la identità delle persone ed il professore di liceo o l'operaio metalmeccanico di sinistra che ieri erano assiepati dietro Netaniau Holland Merkel improvvisamente non diventato altro. Restano magari quello che sono ma sono stati indotti a compiere un passo che li mette fuori dalla loro storia e dalla loro stessa vita. Gridare contro il terrorismo dietro Netaniau che è un mostro responsabile della carcerazione di una popolazione palestinese di sei milioni di persone è una vera e propria violenza a se stessi ed alla propria storia personale. Perchè non c'è dubbio che le parole d'ordine, l'agenda e le prospettive della marcia di Parigi non erano e non sono di pace ma la proterva incredibile rivendicazione dello Occidente di quello che considera il suo diritto a tenere sotto assedio militare e sotto bombardamento una zona del mondo grande milioni di chilometri quadrati che si estende dall'Africa alle porte della Russia e della Cina.
L'occidente ha anche rivendicato ieri la sua libertà di espressione e cioè il diritto di sfottere il popolo islamico per poterlo disumanizzare agli occhi della opinione pubblica e poi poterlo massacrare tranquillamente magari con il fosforo bianco come ha fatto a Falluja. Ieri la sinistra, accettando la parola d'ordine della lotta al terrorismo ed alla libertà di espressione senza controbilanciarla con la richiesta della cessazione di ogni intervento militare dallo Adghanistan allo Jemen, ha tradito e negato se stessa ed ha cessato storicamente e politicamente di esistere. Ha accettato e fatto proprio il pensiero unico anche nelle sue implicazioni di politica sociale. Non è un caso che il governo Renzi riesca in Italia a far passare lo Job Act da una CGIL solo verbalmente impegnata a contrastarlo.Non è un caso che le politiche finanziarie macroeconomiche e sociali della Unione Europea siano fortemente di destra ma assunte alla unanimità.
Questo squagliamento della sinistra europea dentro la destra liberista non è avvenuto a caso, ma costituisce lo sviluppo negativo di una evoluzione cominciata con la grossa coalizione tedesca nella quale tuttavia all'inizio c'era solo un compromesso tra popolari e socialisti conveniente anche alla classe operaia che ne ha ricavato un lungo periodo di benessere. Da tempo non è più un compremesso ma una capitolazione totale dei socialdemocratici al liberismo. La novità pesante di oggi è che non si tratta più soltanto dei socialdemocratici ma dell'intera sinistra europea come si evince dal comunicato in lingua francese emesso dalla sinistra alla quale aderisce il PRC italiano.
Ieri a Parigi la storia è stata fatta dai liberisti colonialisti euroatlantici. I socialisti non costituiscono più un polo dialettico nella politica europea come non lo sono più da un pezzo negli USA. Il processo storico tracciato dalla Merkel e da Holland ma presieduto da Obama porta ad un incrudelimento della pressione militare e politica sui paesi del medio oriente ed ora anche alla apertura di un fronte che potrebbe essere di guerra con la Russia.
La parola d'ordine " Je suis Charlie" è diventata comune a tutte le forze politiche occidentali unite ora nella caccia al terrorismo e cioè alla resistenza dei popoli musulmani. Quando diventi Charlie cessi di essere per sempre te stesso.
I prossimi massacri di palestinesi o di irakeni o di somali saranno responsabilità non solo della Nato, ma delle forze politiche che ieri l'hanno legittimata nella piazza di Parigi e nel lungo corteo dentro il quale il popolo di sinistra si è transustanziato. Pietro Ancona
http://www.spazioamico.it/l%27angolo%20di%20Pietro.htm#1
https://www.facebook.com/pietro.ancona.3/posts/787581961317966?pnref=story

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