sabato 10 gennaio 2015

Marcia di Parigi: l'Obiettivo è la Russia

 L'obiettivo è la Russia


La manifestazione di oggi pomeriggio a Parigi con la partecipazione di numerosi capi di Stato tutti rappartenenti o satelliti della Nato ed alla quale probabilmente parteciperà anche il presidente degli USA Obama è un evento eccezionale al quale dà vita non solo un sentimento di solidarietà con la Francia colpita in una delle sue libertà fondamentali quella di stampa e di espressione ma la volontà di mostrare al mondo una nuova nazione globalizzata costituita appunto dalla comunità euroatlantica rappresentata ma dai suoi governi.
  La narrazione ufficiale dell'evento è la risposta del mondo libero all'aggressità crescente ed intollerabile dell'islamismo  attraverso il terrorismo portato nel cuore dell'Europa. Europa alla quale partecipa secondo una vecchia aspirazione di Pannella anche l'Israele di Netaniau e del suo ministro degli esteri il fascista Liebermann. Vedremo questi due personaggi autori di ripetute distruzioni di Gaza che tengono prigionieri centinaia di bambini palestinesi dopo averne ucciso migliaia nei bombardamenti  marciare alla testa del corteo con la Merkel, Cameron, con l'italiano Renzi che proclama la difesa della identità europea che fantomatici nemici vorrebbero distruggere. Trattasi naturalmente di identità cristiana. La Chiesa è della partita ed interviene con una durissima condanna del terrorismo del Cardinale Bagnasco una condanna che sembra più rivolta allo islamismo che ai terroristi.

   Mi sono domandato quale bisogno avesse l'Occidente di organizzare una simile rappresentazione teatrale della sua forza dal momento che le maggiori potenze dell'islam (Arabia Saudita, Egitto, Turchia) sono fedelissime alleati e che l'Iran si è defilato dallo scontro e probabilmente si avvicinerà ancora di più agli Usa mentre molte altre nazioni islamiche sono state destabilizzate da lunghe e logoranti guerre come l'Afghanistan, l'Irak, la Somalia, la Siria, la Libia, lo Jemen ed ora la Nigeria. Facendomi questa domanda sono giunto alla sconcertante conclusione che l'obiettivo vero della sfilata di oggi ai Campi Elisei è la Russia.
  l'Europa cominciava a scricchiolare nella sua unità antirussa realizzata dall'embargo e dalla acquisizione della Ucraina al campo occidentale. Gli effetti dell'embargo pesanti in Russia cominciano a diventare gravosi per molti paesi europei come la Germania e l'Italia. Insomma la carta giocata da Obama contro Putin ha inizialmente funzionato ha provocato la svalutazione del rublo e gravi disagi alla popolazione russa ma non è stata sufficiente a stendere a terra l'orso russo.

  Ecco perchè questa manifestazione risulta cariche di minacce non solo per evitare la cosidetta islamizzazione dell'Europa che è una balla ma per rinsaldare e fare diventare irreversibile il blocco euroatlantico che presto sarà rafforzato dal trattato commerciale TTIP temuto da molti per i laceranti processi di ristrutturazione che produrrà nel tessuto socio-economico della UE.

   Insomma oggi avremo per la prima volta nella storia dell'umanità un evento politico nel quale un milione e forse più di francesi faranno da massa marciante ma non protagonista  ai governi uniti da obiettivi strategici che sono di sottomissione e distruzione e frantumazione della Russia che oggi costituisce una alternativa di pace e democratica all'imperialismo a stelle e strisce.
  
   Si tratterà di un evento che sarà l'esatto contrario della democrazia per come normalmente si intende questa parola. Si recupera una intesa tra Europa Usa ed Israele che era andata a pezzi. Si minaccerà il Cremlino da Parigi e la minaccia sarà fatta in un modo eclatante inedito mai visto. Dei giornalisti uccisi dai "terroristi" non importa proprio niente a nessuno dei partecipanti.
  I partiti socialdemocratici partecipano con quello popolare alla marcia con una comune piattaforma programmatica. A fronte degli obiettivi strategici di lotta al terrorismo (islamismo) ed alla Russia la socialdemocrazia scompare dietro i suoi rappresentanti nei governi e diventa tutt'uno con la classe dirigente liberista e di destra,.



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