mercoledì 7 gennaio 2015

Satira e bombe all'uranio

 Controcorrente

 Satira e bombe all'uranio


Si alzano inni alla libertà di espressione di satira di critica componente fondamentale dei valori dell'Occidente. Questi inni c'erano si erano già sentiti in una precedente occasione per un giornale satirico questa volta scandinavo. Si rivendica la libertà di tirare la barba a Maometto e di sbeffeggiare Allah. Financo Calderoli che si era allargata la giacca per fare vedere il disegno di sfottò dell'Islam ieri è stato evocato ed è quasi diventato una icone dell'Occidente democratico e civilissimo che rivendica il diritto di critica e di satira.

Io non condivido questa versione della cosa. Non credo che sia in discussione un diritto di espressione e di critica quanto una torva pericolosa e razzistica campagna fatta con le vignette verso una religione che è anche identità di tantissime popolazioni  che viene sfottuta e messa in berlina mentre i popoli che la praticano vengono massacrati in un'area del mondo grande milioni di chilometri dallo Afghanistan alla Nigeria. Somalia, Libia, Iraq, Siria, Jemen, Palestina  vengono
notte e giorno e da decenni bombardati e con bombe all'uranio  dalla Nato e dagli USA. I morti sono oramai milioni e milioni sono i feriti i mutilati. Moltissimi provano a scappare dalle bombe e finiscono affogati nel mediterraneo o asfissiati dentro un qualche tir dal quale si fanno trasportare verso una salvezza che spesso non c'è.
  Le vignette ed i giornali satirici mi ricordano tanto "Faccetta nera" ed i giornali satirici di Mussolini o di Hitler mobilitati durante le guerre colonialiste o contro il bolscevismo. La rappresentazione del bolscevico e dell'africano che finiva impalato dal generale Graziani era un modo per abituare l'opinione pubblica di allora come quella di ora alla leicità dell'aggressione europea e naturalmente alla idea di superiorità non solo della cultura ma anche dell'uomo bianco su quello nero,k sul barbaro bolscevico, sul giallo raffigurato con la faccia verdastra ed il codino.

   Si può accettare la satira e capirla in tempi di pace ed in atteggiamenti di pace. Ma se con una mano abbraccio il mitra e con l'altra la matita le due cose finiscono con essere una sola cosa: disprezzo e morte per il nemico,.

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